martedì 12 marzo 2013

Come si legge il bilancio del PD ( del 2010 )


Sono un imprenditore a cui capita spesso di dover analizzare bilanci di altre entità (clienti-fornitori-concorrenti) e di doverli spiegare ai miei collaboratori che quasi sempre non conoscono la contabilità e il bilancio. Non sono un revisore contabile (anche se ho la stessa laurea), non sono un esperto, ma ne so sicuramente di più della fantomatica casalinga di Voghera.
Sono anche un elettore, dalla sua nascita, del Pd.
Questi due aspetti messi assieme mi hanno portato a prendere in mano il bilancio del Partito Democratico, ed i suoi allegati, per cercare di capire qualcosa di più su quello che negli ultimi tempi sembra essere diventato il problema dei problemi per il nostro Paese: quanti soldi vengono dati ai partiti, da chi e per fare cosa?
Innanzi tutto c’è da fare una doverosa premessa: reputo assolutamente positiva la scelta del mio partito di avere un bilancio revisionato e certificato da una società terza ed importante (la PWC Spa), e di dare a questo la massima diffusione pubblicandolo sul sito, a disposizione di tutti. Scelta che dovrebbe essere quasi obbligata anche per tutti gli altri partiti, ma va precisato che la certificazione del bilancio certifica – appunto – solamente la corretta tenuta della contabilità, e non rende conto dei comportamenti e delle scelte di un partito: per quello, invece, servono solo elettori informati.
Quello che vorrei fare oggi è cercare di rendere più facile e comprensibile la lettura del bilancio Pd a tutti, soprattutto a coloro che non hanno l’abitudine di leggersi una sfilza di numeri, e magari fare qualche proposta per rendere il bilancio più fruibile in futuro per tutti coloro che sono interessati a leggerlo.
Il documento è abbastanza dettagliato, ma non eccessivamente, e già questa è una prima stranezza: se infatti le aziende industriali/commerciali limitano la quantità di informazioni esposte sul bilancio per evitare di mettere a conoscenza i propri concorrenti di notizie riservate, non si capisce perché un partito politico invece non metta a completa disposizione (quantomeno degli iscritti) tutte le informazioni sulla composizione delle singole voci di bilancio, invece di un rendiconto che risulta estremamente parziale. L’ideale sarebbe quello di avere lapossibilità di accedere alle cosiddette “pezze di appoggio”, alle fatture, e con la tecnologia attuale non sarebbe davvero un grosso problema pubblicarle online.
Venendo alla lettura del bilancio vero e proprio (l’ultimo disponibile, relativo al 2010):
E’ in forte perdita – per circa 43 milioni di euro – ma principalmente per motivi contabili(vengono imputati integralmente nell’anno costi le cui uscite saranno negli anni successivi) tanto è vero che in cassa (banca, no Tanzania) ci sono circa 19 milioni. Per avere conferma di questo è sufficiente verificare la situazione patrimoniale in cui si notano crediti (soldi da ricevere, di cui il 95% dallo Stato per rimborsi elettorali) per 183 milioni e debiti per 58.
- Ovviamente non c’è nessun riferimento a fondazioni o ad altri enti terzi. Non risultano donazioni da singole persone fisiche al Pd nazionale superiori ai 50.000 euro (e quelle inferiori non devono essere rendicontate, né rese pubbliche, per una legge del 1981), mentre ce ne sono state a sedi locali del Pd: ad esempio, al Pd di Siena il Presidente e Vice presidente del Monte dei Paschi hanno donato circa 175.000.
C’è una sola donazione proveniente da persone giuridiche (ovvero da aziende), pari a 200 euro: e no, non mancano gli zeri sono proprio 200. Evidentemente, questo genere di contributi interessano maggiormente le fondazioni (le quali, ricordo, non hanno nessun obbligo di redazione del bilancio).
- Il rimborso delle spese elettorali è di circa 51 milioni, a fronte di spese effettivamente sostenute e documentate per 14 milioni.
- Le sottoscrizioni dei parlamentari ammontano a 5,2 milioni, mentre altri 957.000 euro provengono da persone fisiche.
- Il totale delle entrate, quindi, è di 58 milioni di euro.
Nota bene: nelle entrate non sono contemplate le quote associative, perché di competenza delle strutture regionali, che a loro volta redigono altri bilanci separati. A questo riguardo, secondo me sarebbe corretto redigere anche una sorta di bilancio consolidato in cui vengono fatti confluire tutti i bilanci: delle federazioni provinciali, regionali e del livello nazionale, in modo da avere un’idea chiara e complessiva dell’operato (contabile) del partito.
La certificazione di questo bilancio consolidato avrebbe poi sicuramente maggior valore di controllo.
Queste invece le voci di spesa (con il dettaglio massimo riscontrato):
- costi per acquisti di beni (cancelleria, materiale di consumo): 114.044,68
- spese elettorali, di propaganda e comunicazione politica: 20.044.676,13
- spese per collaboratori e consulenze: 1.466.335,75
- spese per servizi afferenti la sede nazionale (vigilanza, manutenzioni e riparazioni, assicurazioni, pulizia locali e servizi logistici): 1.862.001,96
- spese per le utenze: 693.136,10
- spese per viaggi, trasferte, alberghi e ristoranti, rappresentanza, rimborsi spese, automezzi: 2.165.438,88
- spese amministrative (postali, servizi generali, ecc.): 990.823,61
- totale costi per servizi: 27.222.412,43
Costi per godimento beni di terzi (affitto, noleggi, leasing, ecc.):
- per manifestazioni, eventi e servizi elettorali in genere: 1.064.696,56
- per godimento beni di terzi afferenti le sedi operative: 2.407.083,06
- totale spese godimento beni di terzi: 3.471.779,62
Inoltre:
- costi per il personale dipendente: 12.118.479,87
- ammortamenti e svalutazioni: 403.628,37
- accantonamenti per rischi e oneri: 80.000,00
- oneri diversi di gestione: 555.030,34
Contributi ad Associazioni per 51.276.343,16 euro, così distribuiti:
- importi erogati ad associazioni estere: 37.848,44
- strutture provinciali Pd: 862.604,54
- strutture regionali Pd: 50.198.788,67
- associazione Giovani Democratici: 54.560,28
- altri contributi minori: 122.541,23
- totale contributi ad associazioni :51.276.343,16
- accantonamento ai sensi dell’art. 3 della legge 157/99: 2.589.013,08
Questo è quanto. Se si eccettua la suddivisione dei contributi per le strutture regionali e la lista di feste ed eventi nazionali (su cui però manca il dettaglio) su tutte le altre spese non è possibile sapere di più, e questo è un livello di dettaglio francamente insufficiente, un po’ come se l’amministratore di condominio impedisse ai condòmini di poter verificare le spese sostenute e le fatture ricevute.
Faccio un esempio paradossale (e chiaramente inventato) ma se il milione e mezzo speso per collaboratori e consulenze fosse stato speso per una sola consulenza piuttosto che per centinaia credo sarebbe meglio saperlo. Stesso discorso per i 12 milioni spesi per il personale, i 555.000 di oneri diversi di gestione (!) e le varie spese generiche.
Quindi per concludere, vorrei invitare i redattori del bilancio del Pd (ed i suoi dirigenti) aproseguire nell’opera di pubblicizzazione e trasparenza dei risultati “contabili”, cercando quando possibile di dare agli utenti (o almeno agli iscritti) tutte le possibilità di verifica del caso senza per forza aver bisogno della consulenza di esperti e commercialisti (che comunque, in mancanza di voci più dettagliate, avrebbero le stesse difficoltà sin qui descritte).
Mi piacerebbe che il Pd nazionale rendesse insomma fattibile quel controllo di tipo diffuso(pubblico, inteso come possibile per tutti) che è certamente superiore a qualsiasi tipo di controllo privato

un bilancio che tutti possano leggere, capire e discutere.

Pubblicato in Prossima Italia il 17/4/2012

lunedì 2 aprile 2012

I cancelli (automatici) del cielo


Apprendo dai giornali che un imprenditore di successo, recentemente scomparso, ha lasciato in eredità la sua azienda alla Curia di zona...

Ora, non voglio qui mettermi a discutere sul merito della cosa, ognuno è ovviamente libero di fare quello che più desidera delle proprie cose, anche di lasciarle in eredità al gatto o al mostro degli spaghetti volanti.

Però mi chiedo, se questo lascito è stato veramente effettuato per "timore che il socio di minoranza francese subentrasse nella gestione e chiudesse lo stabilimento." come è riportato qui e qui, non sarebbe stato più semplice lasciare la proprietà direttamente alle persone che ci lavorano ??? O ancora meglio alle funzioni aziendali che vengono svolte dalle persone !

Sicuramente in questa maniera l'obiettivo di evitare la chiusura dello stabilimento sarebbe stato centrato ( a meno che i dipendenti non siano completamente masochisti ) e contemporaneamente avrebbe evitato che un domani la Curia potesse decidere in totale autonomia di vendere le quote al miglior offerente ( magari semplicemente perché si accorge che non è in grado di gestirla e mandarla avanti in maniera economicamente corretta ).

Mi domando: come si può pensare che un esterno ( anche se istituzionalmente portato alle "opere di bene" ) possa proteggere i diritti delle persone che ci lavorano, meglio delle persone stesse ?
E perché si preferisce lasciare un'organizzazione composta da persone, ad un'altra organizzazione che ha finalità e competenze completamente diverse ( con il rischio quindi che non sia in grado di gestirla ) invece che alle persone/funzioni che l'hanno fatta crescere e prosperare fino ad ora ? 

Io non riesco sinceramente a capirlo, ma forse, quello strano, sono io.... e voi la capite ?

EDIT 23/07/12 : oggi appare la notizia che un mese prima avrebbe lasciato tutto al proprio dentista... mah ?!

giovedì 12 gennaio 2012

Prezzo con IVA ? E la fattura (o lo scontrino) arriva... .


Quante volte dopo aver richiesto un preventivo per qualsiasi bene/servizio, al momento di saldare il conto ci siamo visti recapitare ( dal medico all'idraulico, dall'acquisto di un elettrodomestico all'imbianchino, e via a seguire) un semplice foglietto o un numero detto a voce... e alla nostra richiesta di fattura ci è stato rivolto uno sguardo come quello di "un vitello che guarda passare un treno" ?

Tutte le attività di "rivolta contro gli evasori" che in questi giorni si stanno moltiplicando (alcuni esempi qui oppure qui o ancora qui) sono giustissime e da sottoscrivere in pieno, ma come alcune pubblicità ci hanno insegnato in passato "prevenire è meglio che curare" quindi il consiglio che mi sento oggi di dare a tutti è :

Alla richiesta di un qualsiasi prezzo, per qualsiasi cosa che ovviamente sia "preventivabile" invece di formulare la  domanda regolare < Quanto costa ?> dovremmo tutti prendere l'abitudine di chiedere < può darmi per cortesia il prezzo con IVA ?> oppure un più immediato < Quanto costa con IVA ?>

In questo modo chi abbiamo di fronte ( artigiano, venditore, medico, etc ) capisce immediatamente, e senza alcun timore di fraintendimento, la nostra volontà di ottenere una regolare fattura al ricevimento del bene/servizio, ed evitiamo anche spiacevoli sorprese al momento del pagamento tipo " Eh, no, signor/a... il prezzo che le avevo fatto era senza iva quindi se vuole la fattura deve aggiungere il 21%" con conseguenti istinti omicidi o di denuncia immediata al 117 e relativo mal di fegato...

Non sarà la soluzione a tutti i nostri mali, ma ci eviterà di prendere qualche fregatura e molte arrabbiature... 
So anche che questi "mezzucci" non dovrebbero neanche servire in un paese "normale".... ma finché non lo saremo dobbiamo attrezzarci per "farlo diventare" come lo desideriamo, piantandola di protestare e cominciando ad agire !

lunedì 5 dicembre 2011

Bonanni, il mondo è cambiato.

"Gli imprenditori sono felici dell'aumento dell'età pensionabile" (R. Bonanni - Intervista a Rainews24 del 04/12/11 alle 23:21).


"Quando non hai niente da dire, non dire niente." Charles Caleb Colton, Lacon, 1820.

Qualcuno avverta il segretario della CISL, Bonanni, dell'esistenza di questo massima di Caleb Colton.

Sfido pubblicamente il sig. Bonanni a trovarmi 10 imprenditori felici di tenere al lavoro qualcuno, demotivato, che fa le crocette sul calendario per sapere quanti giorni gli mancano alla pensione, che una volta al mese fa un giro all'INPS per sapere come stanno le cose, e che con i colleghi parla soltanto di quello che farà una volta raggiunto il meritato riposo....

Invece di poter assumere un giovane, volenteroso di imparare, che già conosce i mezzi tecnologici più avanzati ( sa cos'è una email e un sito web), che magari parla una o due lingue straniere e alla fine rischia di costarti anche meno dell'uomo "con esperienza, ma senza voglia"...

Ecco, sig. Bonanni, ancora una volta ha perso una ottima occasione per tacere.

Evidentemente la visione che ha lei degli imprenditori è legata ad una visione economica, sociale e culturale che a tutti gli effetti non esiste più, è stata sopraffatta dagli eventi, recenti e passati... e la dicotomia Padrone-operai adesso è stata sostituita da un'altra "Gente normale che lavora- Gente che non fa niente e parla" che le consiglio di studiarsi approfonditamente.  ( ovviamente la prima categoria raggruppa sia padroni che operai... la seconda invece tutti i personaggi pubblici che preferite !).

Guardi caro segretario Cisl, che l'imprenditore oggi è quello che combatte assieme , e non contro, ai propri dipendenti per far sopravvivere l'azienda ( qualche anno fa avrei usato la parola "prosperare" ).

Se lo ricordi, la prossima volta.
Grazie.

PS: e magari si domandi anche perché nell'azienda che gestisco su 41 dipendenti non ce ne sia neanche uno iscritto al sindacato.... forse, capiscono che il mondo che gli raccontante voi non è lo stesso che vivono loro ? O semplicemente non si sentono più rappresentati ? Si faccia, marzullianamente, una domanda e trovi la risposta.

domenica 20 novembre 2011

Con quel banchetto un po' così

Prima gli elettori-Milano-19/11/11

Sabato 19 Novembre, dopo circa 20 anni, sono tornato ad organizzare un banchetto per una raccolta firme.
L'ultima volta era stato nel 1992 per un "sindaco con i baffi", grande Nando, che sindaco sarebbe stato...
Ieri invece è stato per Prossima Italia, perché alle prossime elezioni nel PD si possano scegliere i candidati a Camera e Senato, attraverso le primarie. Con la speranza che questo contribuisca a migliorare la qualità della nostra rappresentanza parlamentare, attualmente scarsa.
Il banchetto è stato completamente autocostruito, autorganizzato e autofinanziato, ( e lo potrete notare anche dalla artigianale costruzione ) e se possibile questo ha contribuito al fatto che tutto fosse ancora più "sentito"... poi la partecipazione della mia famiglia e dei miei amici/colleghi sono state la ciliegina sulla torta, del rinnovamento e della partecipazione.
Sì, perché la cosa più bella della giornata, non è stato "ritornare" a fare politica attiva, non sono state le 52 firme raccolte, né le diverse persone che si sono fermate per informarsi, per capire, per conoscere.... No, la cosa più bella di tutta la giornata è stato il fermarsi un attimo a "guardare da fuori" quello che stava succedendo a Piazza San Babila dove un cittadino-imprenditore, simpatizzante del PD, ma non ancora iscritto, che "investe" un po' del suo tempo per promuovere un'iniziativa di una parte del partito. Ed in questo coinvolge tutta la sua famiglia e gli amici più cari/interessati ( tra cui, mi fa piacere risaltare, una persona che da 15 anni non va più a votare ).
In un momento in cui la fiducia dei cittadini italiani verso al politica è ( giustamente ) ai minimi, ritornare a partecipare, a condividere, a cercare di fare qualcosa per il nostro paese, e non rimanere in attesa a protestare, mi sembra comunque un inizio di qualcosa di nuovo....

Come diceva Gaber qualche tempo fa.... la libertà è partecipazione ! E noi siamo liberi !



mercoledì 26 ottobre 2011

Il sesso forte...

E' quello femminile, non ho mai avuto dubbi, ma ieri ho avuto l'ulteriore conferma dalla mia piccola Chiara, 6 anni, che ha appena iniziato la prima elementare.

Antefatto : in quinta elementare c'è un bambino che "disturba" i primini durante l'intervallo con atteggiamenti da piccolo bullo in itinere. E Chiara lo conosce perché era  un compagno di suo fratello( è stato bocciato in seconda elementare (!)) ; qualche anno fa, aveva partecipato alla sua festa di compleanno, rimediando un taglio sotto il mento cucito con 3 punti di sutura e quindi se lo ricorda molto bene....

Fatto : Ieri Chiara ci ha raccontato che durante l'intervallo è andata da questo bambino a parlargli, a spiegargli che lei sa che lui non è cattivo, perché si ricorda di quanto l'abbia aiutata quando si è fatta male alla sua festa, e che quindi non capiva perché desse fastidio ai suoi compagni, che erano molto più piccolini di lui e li spaventava... ( conoscendola gli ha tirato una pippa da 10 minuti... il dono della sintesi, almeno quello, difficilmente è femminile ). La risposta del bulletto è stata :" Hai ragione Chiara, cercherò di non farlo più"....

Conclusioni : Il genere femminile ha una capacità di affrontare i problemi superiore alla nostra , e questo l'ho sempre saputo, sono più focalizzate sull'obbiettivo da raggiungere e usano i mezzi più adeguati . Ma che questa fosse una caratteristica "genetica" ( per un convinto "ambientalista" come il sottoscritto questa è la sconfitta più grande...) non me lo sarei proprio mai aspettato !
Quanti di noi maschietti avrebbero fatto una cosa del genere ? Io no.

martedì 25 ottobre 2011

Due giorni così....


Due giorni in cui si respira un'aria frizzante, e fresca... fatta da giovani e meno giovani assieme a discutere non di chi, ma di cosa abbiamo bisogno ; e riunendo la saggezza e l'esperienza con il coraggio e la speranza cerchiamo di trovare un orizzonte comune. 
Due giorni in cui il presente non è mai stato usato per criticare il chi, ma il cosa ; perché noi sappiamo che la società italiana di oggi non ci rappresenta e ci interessa poco sapere di chi sia la colpa, quello che vogliamo è trovare i modi per cambiarla radicalmente.
Due giorni in cui vedi e senti, conosci e ascolti persone che sono lì a cercare di trovare assieme soluzioni per il vivere comune ; perché chi è venuto a Bologna conosce il valore del bene collettivo, della società, del concetto di stato, di istituzione e di cittadino.
Due giorni in cui ci si rende conto che la politica, quando è fatta senza nomi, ma con i concetti, le idee, i dati, le competenze e le proposte, è una cosa bellissima, perché riguarda il presente e il futuro di ognuno di noi.
Due giorni in cui ti viene raccontato un progetto di cui già fai parte, che dovrà essere contemporaneamente la nostra arma migliore e il nostro obbiettivo ultimo. Perché non dovremo fermarci alle singole idee, seppur ottime, ma sarà necessario costruire un disegno complessivo della società che abbiamo in mente. Un disegno che diventerà completo soltanto con il contributo di tutti, un disegno di cui abbiamo un bisogno disperato. 

Io due giorni così li auguro sinceramente a tutti, amici e nemici.


I miei pensieri e sensazioni sulla manifestazione organizzata il 22 e 23 Ottobre 2011 a Bologna da Pippo Civati e Debora Serracchiani, Il Nostro Tempo.
Per approfondimenti Prossima Italia


Riprendo saltuariamente a scrivere

Oggi riprendo a postare su queste pagine di cui mi ero, quasi, dimenticato.
Sarà un blog molto saltuario perché posterò soltanto quando avrò qualcosa da dire, e questo può non capitare così spesso.
Non vorrei fare il solito blog di "sfogo" in cui uno scrive di getto le cose che non vanno, ma uno più di riflessione, per poter proporre metodi e soluzioni ai problemi che quotidianamente incontriamo.
Cercherò, anche se conoscendomi non sarà facile, di concentrarmi sui problemi che incontra un piccolo-medio imprenditore italiano oggi, e contemporaneamente cercherò di proporre soluzioni.
Come sempre ogni contributo sarà ben accetto, anche perché  sapete che preferisco le soluzioni condivise, discusse e partecipate, rispetto a quelle imposte da coloro che hanno sempre la soluzione in tasca.
Buona lettura e partecipazione.

mercoledì 22 settembre 2010

Multe e sanzioni proporzionate al reddito [proposta]

Cominciamo la sezione proposte con un mio vecchio pallino che vi vado velocemente ad illustrare, partendo da un esempio lampante :
  •  Italia : poniamo che due individui, il sig. Ricconi e il sig. Poveroni abbiano la sventura di prendersi una multa per eccesso di velocità, diciamo 250 €, e decidano di pagarla. Il sig. Ricconi ha un reddito di 100.000 € al mese, il sig. Poveroni di 1.000… Ovviamente per quest’ultimo si tratterà di un vero e proprio salasso ( 25 % del reddito mensile ), mentre per il primo sarà una sciocchezza ( 0,25 % )… ora vi chiedo : è una sanzione DEMOCRATICA, secondo voi ? Per me NO ! Nel primo caso è evidentemente eccessiva, nel secondo irrisoria ( e quindi non percepita come vera e propria sanzione, ma più come una “scocciatura”).
Come possiamo risolvere questa “inefficienza” del sistema sanzionatorio ? Semplice, seguendo l’esempio virtuoso di chi ha già affrontato il problema :
esistono infatti paesi ( ho trovato Finlandia e Svizzera, per ora, ma magari ce ne sono altri a me sconosciuti ) che hanno invece proporzionato l’importo della sanzione sulla base del reddito dichiarato dal multato,  ( alcuni esempi : multa di 962.000 $ ad uno svedese beccato in Svizzera a 290 Km/h in autostrada ; multa di 290.000 $ ad un milionario in ferrari trovato a 100 Km/h in un centro abitato ; oppure un manager Nokia multato in Finlandia di 103.000 $ perché trovato a 75 Km/h dove c’era un limite di 50  ; esempi trovati qui http://www.msnbc.msn.com/id/38660951/ns/world_news-europe/  ) !

In questo modo si ottengono almeno un paio di effetti più che positivi :
  1. Il sig. Ricconi si accorge della sanzione, e magari la  prossima volta ci pensa 2 volte prima di rifarla...
  2. Si aumentano le entrate dello stato / regioni / comuni ( che non fa mai male )!
Ovviamente tutto il discorso può valere per qualsiasi sanzione amministrativa, fatta a privati ( ma potrebbe essere estesa tranquillamente anche a persone giuridiche ), e non soltanto per le multe automobilistiche...

N.B il nostro sistema legislativo prevede già qualcosa del genere, ma in maniera molto limitata, infatti art. 11 della Legge n. 689/1981, inoltre, dispone che nella determinazione della sanzione amministrativa pecuniaria fissata dalla legge tra un limite minimo ed un limite massimo e nell'applicazione delle sanzioni accessorie facoltative, si deve aver riguardo a vari criteri:
  • alla gravità della violazione,
  •  all'opera svolta dall'agente per la eliminazione o attenuazione delle conseguenze della violazione,
  •  alla personalità dello stesso, ( questa vorrei che qualcuno me la spiegasse.... personalità ? mah ? )
  •  alle sue condizioni economiche.

Mentre l’art.10 della stessa legge afferma che le sanzioni possono essere di due tipi :
  • sanzioni fisse, che consistono nel pagamento di una somma non inferiore ad € 10 e non superiore ad € 15.000.
  •  sanzioni proporzionali, che non hanno limite massimo. ( e con queste ci saremmo… ma la legge stabilisce, inoltre, che tranne casi tassativi espressamente stabiliti dalla legge, il limite massimo della sanzione amministrativa pecuniaria non può, per ciascuna violazione, superare il decuplo del minimo. ) dati trovati in Wikipedia 

P.S. Chiaramente perché il tutto funzioni alla perfezione dovremmo avere un sistema fiscale “funzionante”, che in questo momento non abbiamo…. Ma troveremo una soluzione anche per quello !! Prima o poi !! 

Io non vedo controindicazioni, e voi ?

martedì 14 settembre 2010

Vogliamo cambiare ?

Dopo più di 200 anni la situazione italiana descritta da Goethe, nel sottotitolo, è rimasta più o meno la stessa !

Questo Blog vuole essere uno stimolo ed uno spazio di riflessione per chi ancora crede che sia possibile cambiare il nostro paese, la nostra testa, il nostro modo di vivere !

Lo sport nazionale italiano ( calcio a parte ) sembra sia diventato la "critica" al sistema, politico, partitico, sociale che sia, ma scarseggiano le proposte alternative e le soluzioni praticabili.... qui, insieme, chi vorrà potrà esprimere le proprie idee e proporre le proprie soluzioni.... liberamente

I post contenuti saranno di tre tipi :

  1. Critiche : cosa non funziona e perché ?
  2. Proposte : cosa dovremmo fare per cambiare ?
  3. Progetti : cosa facciamo per cambiare ?
Mi auguro che le persone che fino ad oggi hanno contribuito "sostanzialmente" a far nascere in me un idea diversa di paese in cui vogliamo vivere, abbiano il coraggio, la voglia e il tempo di contribuire a questo piccolo progetto ( ma da qualcosa dovremo pur partire...)

Questo per iniziare, poi vedremo il da farsi...


  • Primo spunto di riflessione, e di provocazione : 


 Curzio Malaparte
"L'Italia, dove il diritto è nato, è fra i paesi più incivili del mondo: ci manca assolutamente, cioè, il senso del diritto. Chi si sente cittadino fra noi? Chi rispetta lo Stato? Chi ha una nozione esatta del rispetto che ogni individuo, a qualunque confessione appartenga, deve allo Stato, il che significa a sé stesso?" 
Io sono assolutamente d'accordo, e voi ?